Beato chi si sa gratificare con il niente. La soddisfazione di Enzo D’ Antò è passeggera ed inutile, una meteora come il movimento politico che ora rappresenta e per il quale ancora aspira a diventare consigliere regionale.
Aver pensato le cose non equivale mai a farle, non ci si possono attaccare sulla giacca tante medaglie solo per i pensieri. Così come il privilegio di aver scatenato una serie di procedimenti civili dall’esito ancora incerto, pagati dai cittadini di Civitavecchia con le loro imposte, non mi sembra un pregio.
Anche quando D’Antò stesso dice che l’amministrazione 5Stelle ha fatto approvare una legge che risolve il problema degli usi civici ma che l’attuale giunta regionale tiene questa meravigliosa soluzione nel cassetto mi sembra una costruzione assolutamente immaginaria che dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, come il consigliere pentastellato abbia molti buoni principi in mente ma, incapace di porli in atto, si limiti a sognarli, considerandoli solo nel suo immaginario come realtà.
Perché caro D’Antò la politica è proprio questo, è fare proposte e poi realizzarle. E se le proposte sono buone e le soluzioni efficaci nessun successore, anche di colore politico diverso, si sognerebbe mai di annullarle. Magari se le intesta, e ci sta, ma le cose buone fatte restano lì. E siccome di cose buone fatte dalla sua amministrazione comunale non ne vediamo, la risposta è scontata.
La politica è fatta di ascolto, partecipazione, studio, progettazione, alla quale deve seguire la realizzazione delle cose che i cittadini chiedono e che sono utili alla Comunità. Chi pensa e non realizza, caro D’Antò, non è un politico ma un sognatore
Dichiarazione di Daniele De Paolis, presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia