Le carte ed i rilievi in possesso del Comune non consentivano l’emissione di permessi urbanistici che sono stati ugualmente rilasciati. Chi ne è responsabile? L’Università Agraria lo chiede al Comune, alla Regione ed alla Procura
Il colpo di scena che tutti si aspettavano finalmente è arrivato. La confusione che qualcuno ha messo su ad arte si potrà dipanare grazie ai documenti che finalmente sono in nostro possesso. E’ giunto il momento di capire chi attraverso omissioni e pressioni si è mosso affinché la confusione che regnava nel sistema locale degli Usi Civici fosse sfruttata per fini diversi dal pubblico interesse e soprattutto che l’Università Agraria di Civitavecchia fosse ufficialmente ritenuta il capro espiatorio di tutti i mali cittadini. Le cose non stanno così e finalmente lo possiamo dimostrare.
L’Università Agraria di Civitavecchia ha sempre avuto a cuore la tutela e la difesa di beni collettivi appartenenti a tutti i civitavecchiesi e li ha difesi su tutti i fronti, compreso quello naturalistico ed ambientale. L’Università Agraria di Civitavecchia è espressione della collettività dei civitavecchiesi come è espressione della collettività dei civitavecchiesi anche l’Amministrazione comunale. Lascia pertanto perplessi l’atteggiamento ambiguo che ormai troppo spesso l’Amministrazione comunale ha tenuto nei confronti dell’Università Agraria di Civitavecchia e dello stesso problema degli Usi Civici.
Ci siamo spesso chiesti la ragione di questo comportamento, espresso nella maniera più evidente quando la stessa Amministrazione comunale ha rilasciato permessi a costruire od altri atti a valenza modificatoria del territorio su lotti che la stessa Amministrazione sapeva bene, per atti in suo possesso, essere soggetti al gravame demaniale, salvo poi additare alla pubblica opinione l’Università Agraria di Civitavecchia, che non ha poteri nell’apposizione o nella caducazione di tali vincoli pubblici, come responsabile dell’indisponibilità delle terre usate dai cittadini.
Abbiamo messo a confronto le “analisi territoriali” approvate nel tempo dal Comune di Civitavecchia con gli accertamenti demaniali condotti dal nostro perito con il risultato che la presunta inesistenza degli Usi Civici da parte del Sindaco e di altri consiglieri e assessori, non risulta in quegli atti approvati dagli amministratori del Comune di Civitavecchia, anzi, in quelle carte è riportata una verità disconosciuta o ignorata negli anni da molti amministratori. Una verità che oggi vogliamo portare a conoscenza dei vari soggetti istituzionali per arrivare a sciogliere un “enigma” e un paradosso che ha generato un contenzioso senza fine nel tentativo di addossare all’Università Agraria di Civitavecchia la colpa delle azioni che nascono da cattivi comportamenti degli amministratori comunali.
Abbiamo indirizzato una missiva al Sindaco del Comune di Civitavecchia Ernesto Tedesco, all’assessore all’urbanistica Dimitri Vitali, al presidente della commissione urbanistica Raffaele Cacciapuoti, al dirigente dell’urbanistica Giglio Marrani, al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, all’assessore regionale al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste Giancarlo Righini, alla Direzione Regionale Lazio Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Caccia e Pesca,Foreste, Area Affari Generali e Usi Civici, all’assessore all’Urbanistica, Politiche abitative, Case popolari, Politiche del Mare Pasquale Ciacciarelli, alla Direzione Generale per le Politiche Abitative e la Pianificazione Territoriale, Paesistica e Urbanistica, al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Antonello Aurigemma ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia.
Abbiamo chiesto, in sintesi nella nostra articolata lettera, se il Comune di Civitavecchia, avendo a disposizione le analisi territoriali svolte dall’architetto Rossi e dal perito Alebardi, abbia attivato in relazione all’attività edificatoria consentita nelle aree individuate in tali Analisi come demaniali civiche o private gravate da usi civici, le procedure di previa autorizzazione al mutamento di destinazione d’uso o di previa sclassificazione.
Abbiamo chiesto inoltre poter spiegare la singolare posizione processuale assunta dallo stesso Comune nei numerosi giudizi commissariali, in assoluto contrasto e disconoscimento
delle risultanze delle analisi territoriali specificate sopra e che sono state approvate in Consiglio comunale alle quali, anche in questo caso oltre che nelle procedure urbanistiche , ci si sarebbe dovuto attenere.
Attendiamo con naturale curiosità le risposte degli Enti e dei soggetti ai quali è stata recapitata.
Daniele De Paolis, presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia