Il 30 novembre scorso, beneficiando della proroga concessa a tutti gli Enti in ragione dello stato pandemico, il Consiglio di Amministrazione dell’Università agraria di Civitavecchia ha approvato il bilancio di esercizio per l’anno 2020.

Un patrimonio netto di oltre cinque milioni e una chiusura di bilancio in attivo di 13.000 mila euro segna l’anno della pandemia, quello del lockdown duro.
I fatti notevoli sono rappresentati dall’attività di accertamento e ricostruzione dei ruoli dell’Ente che ha portato ad evidenziare oltre trecentomila euro di crediti relativi agli esercizi precedenti ma mai iscritti nè  richiesti e che adesso, grazie all’azione di risanamento, sono stati riportati nel bilancio di esercizio. Tutto questo deriva dalle attività, silenti ma incisive, portate avanti per riallineare i conti dell’Ente e ripulire ogni attività dalle situazioni opache che frenavano lo sviluppo. Molte le opere messe in cantiere e tante quelle progettate e pronte da iniziare. Notevoli sforzi sono stati fatti e si vanno facendo anche nel campo del recupero delle situazioni pregresse, nel perseguimento delle condotte ed azioni illecite, nella reintegra dei terreni abbandonati e da  redistribuire tra i Soci.

Senza dimenticare le azioni a favore della collettività, prima delle quali la donazione di quattro apparati respiratori di ultima generazione all’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, beni del valore di oltre cinquantamila euro, che hanno rappresentato la parte più evidente del contributo che anche l’Università Agraria di Civitavecchia ha voluto mettere in campo in favore della popolazione del territorio.

Purtroppo lo stato emergenziale ha frenato molto le possibilità dell’Ente di prodigarsi a favore dell’ambiente, dello sviluppo, del turismo, dell’eco-sostenibilità e della migliore fruizione dei beni collettivi locali ma tutte le iniziative che si è stati costretti a rimandare renderanno i mesi a venire ricchi di impegni e di duro lavoro per tutto il personale ed i tecnici dell’Ente, a piena dimostrazione del fatto che il lavoro a favore di tutto il territorio è possibile anche con un minimo impegno finanziario e che le risorse che l’ambiente può offrire anche ai cittadini non imprenditori agricoli va difeso e tutelato da ogni aggressione  per poterlo consegnare intatto ed anche migliore ai cittadini che verranno.

così in una nota l’Università Agraria di Civitavecchia