Vorremmo proporre all’amministrazione comunale di erigere sul viale di Civitavecchia una statua a Pasquale Marino per ricordare sempre la persona che riesce a parlare anche quando non ha nulla da dire. Ed è anche avventatamente sicuro perché si mette a commentare le decisioni della magistratura tentando di correggere chi finalmente con un’autorità vera smentisce in maniera inoppugnabile la finta verità che Marino ed i suoi accoliti diffondono da mesi.
A Marino piacerebbe fare il colpaccio, assicurarsi la rendita politica derivante dal fatto di aver risolto l’annosa questione degli usi civici e se così fosse, se avesse quest’abilità che va raccontando, gliene saremmo grati anche noi. Non è però l’Università Agraria di Civitavecchia che pone o può togliere i vincoli, questo Marino fa finta di non saperlo anche per evitare di urtare la suscettibilità di organismi ed Enti che secondo la sua proverbiale prudenza è meglio non stuzzicare.
Dire che l’Università Agraria può continuare le opere già assentite, in virtù di questa recente decisione di un Magistrato della Repubblica ma al contempo che l’Agraria ha perso è disonesto, intellettualmente e politicamente disonesto. Com’è
disonesto, intellettualmente, non ammettere che le lagne di Marino e dei suoi accoliti hanno fatto perdere alla collettività civitavecchiese una stagione di lavoro, centinaia di migliaia di euro di finanziamenti pubblici ed una grande opportunità per l’ambiente. Lo stesso ambiente che non ha mai sentito, né crediamo sentirà mai, Marino lamentarsi per i continui assalti alla salute dei suoi elettori e per le decisioni che ci impongono di ospitare strutture come il mastodontico impianto del bio digestore.
Ma un personaggio come Pasquale Marino fa comodo alla politica locale perché è malleabile, si fa istruire, si fa guidare e consigliare. Poi sulla qualità delle sue azioni e dei consigli che riceve ognuno, alla luce dei fatti, saprà giudicare. A noi l’idea della statua, da dedicare al civitavecchiese chiassoso, irascibile e inconcludente, piace molto.
Dichiarazione di Daniele De Paolis, presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia