L’Università Agraria di Civitavecchia contesta la decisione del Commissario agli Usi Civici con la quale viene dichiarata la natu­ra di alcune particelle edificate nel territorio del Comune di Ci­vitavecchia e con questo anche la presa di posizione del consi­gliere comunale Pasquale Marino che, evidentemente già entrato in campagna elettorale, cerca visibilità su temi di cui non ha ancora acquistato padronanza.


“Contestiamo la condanna alle spese che ci pare abnorme – dice il Presidente Daniele De Paolis – in quanto l’Ente che rappresento è esponenziale della collettività civica ed in quanto tale non può non tutelarne le ragioni in sede processuale. Tanto più abnorme tale condanna appare nei confronti del
Comune di Civitavecchia e della Regione Lazio, che hanno parteci­pato al giudizio pur senza vantare la titolarità di alcun diritto sui beni controversi e quindi senza alcuna pretesa di ordine so­stanziale da far valere. Non bisogna mai dimenticare che tali cau­se sono state avviate in seguito ad opposizioni proposte avverso una verifica demaniale amministrativa mandata in pubblicazione dalla Regione Lazio, che si è poi costituita in giudizio conte­stando gli esiti di tale verifica, della quale essa porta indubi­tabilmente la responsabilità, e che nelle ultime sentenze commis­sariali si è poi vista addirittura gratificata dalla condan­na di questo Ente Agrario al rimborso delle spese di lite”.
Per quanto riguarda la motivazione in punto di merito la sentenza si pone in contrasto con quanto stabilito dalla legislazione pon­tificia, che è invece sempre stata presa a riferimento per il tema di cui si discute. La sentenza non tiene conto infatti di una co­stante giurisprudenza la quale ha negato che la concessione in en­fiteusi abbia efficacia sdemanializzante, come ritenuto, tra l’altro, dalla Corte di Cassazione. In sintesi, la sentenza adotta sistematicamente conclusioni contrarie alle tesi sostenute da dot­trina, giurisprudenza, normativa, ricerca storica.
Singolare è poi la presa di posizione del consigliere Marino tesa a rappresentare quell’amministrazione comunale che, nonostante le analisi territoriali disposte proprio dallo stesso Comune di Civi­tavecchia, ha continuato a rilasciare concessioni e permessi pro­prio su particelle la cui natura è stata accertata quale indispo­nibile. Questo, volendo aprire un dibattito libero da personalismi e tifo politico, sarebbe uno dei principali temi da affrontare se si vuole veramente il bene della Città e dei suoi cittadini.