Vittorio Petrelli si sforza ma non riesce ancora ad applicarsi. Ancora non ha capito, o forse non vuole comprendere, che nessuna perizia può modificare una sentenza che, emessa dal 1990  potrà eventualmente essere riformata in Appello. Petrelli sa bene, ma fa finta di non capire, che la sentenza d’appello del 1993 nulla dice in merito alla questione degli usi civici in Civitavecchia e la sua convinzione che invece questa sentenza sia importante e risolutiva  è dettata dal suo bisogno, imperativo, di portare a casa un risultato per continuare ad illudere i suoi ormai pochi fedelissimi. Petrelli arriva a provocare le Istituzioni pretendendo che si pronuncino mentre le questioni che lo agitano sono ancora all’esame della competente Magistratura. L’ipertrofico io del Petrelli viene poi chiaramente visualizzato nel messaggio che lancia: risolvete la cosa e io mi dimetterò, togliendo il disturbo! Ma ci faccia il piacere! La sua valenza politica è pari alla sua competenza: nulla.  Sarà il tempo a dimostrare quanto sia stata nefasta la sua azione, così come di tutti quelli che invece di comprendere il fenomeno e cercare le soluzioni giuste, hanno cavalcato l’onda del malessere popolare per farsi belli. Col risultato che le uniche soluzioni serie le proponiamo noi, mentre i demagoghi e i populisti illudono i cittadini e abusano della loro buona fede.

Dichiarazione di Daniele De Paolis, Presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia