È singolare come il Comitato Usi Civici si faccia carico di commentare una lettera inviata dal Prefetto all’Università Agraria, Regione e Comune. Segno evidente di una concertazione tra Istituzioni, Associazioni e privati, tutti uniti contro l’Agraria. Oggi si fa interprete della volontà del Prefetto di Roma senza aver partecipato all’incontro e mette in bocca all’altissimo funzionario governativo parole mai pronunciate ma che sembrano musica per le orecchie, peraltro piuttosto grandi ed allungate, del Comitato.
Certamente il Prefetto ha scritto a tutto il mondo invitando l’Università Agraria a principi di ragionevolezza e buona amministrazione, dimenticando che quei principi sono validi per una Pubblica Amministrazione, quale è l’ambito di operatività e competenza della Prefettura di Roma, e non di un’associazione ormai privata quale è l’Università Agraria di Civitavecchia.
Il Comitato invita il presidente e il comitato esecutivo dell’Agraria a “sparire” e preannuncia un massiccio risarcimento dei danni, non si comprende in favore di chi. Chi muove invece il Comitato senza mai apparire, anzi facendosene scudo personale e politico, ha invano provato a bussare a tante porte ma nessuno gli ha aperto. Ricordiamo con tenerezza le comunicazioni di soluzione del problema degli Usi Civici, che tengono in vita il Comitato, senza che nulla abbia ottenuto nonostante le promesse e le minacce. Oggi il personaggio che usa il Comitato si è messo a stampellare la risicata maggioranza che sostiene il Sindaco Ernesto tedesco, e questo contro la precisa volontà dei suoi stessi elettori. Elettori che non sanno che con la questione degli Usi Civici l’Università Agraria non c’entra proprio nulla. Esisteva prima della scoperta dei vincoli sulle terre del demanio collettivo, esisterà dopo quando il problema sarà completamente risolto. L’Università Agraria non può costituire il vincolo di uso civico né lo può togliere e la cosa si evince chiaramente dal tipo di procedimenti che sono adottati per rendere commerciabili gli immobili gravati dal demanio civico. Questo Comitato, a parte evidenti casi di diffamazione sui quali dovrà giudicare la Magistratura, non è mai riuscito a dimostrare lo sbandierato interesse privato nella questione, di chicchessia.
Della “gita” in Prefettura il Comitato omette probabilmente la parte più interessante, lo stupore del funzionario di Governo davanti al racconto degli illeciti riscontrati, di quelli che si vanno riscontrando, della pulizia che si sta facendo, mentre al Comitato interessa l’insistenza sulla convocazione delle elezioni. Anche perché in questo momento a qualcuno farebbe comodo sostituire i vertici dell’Università che si stanno impegnando a far eseguire i provvedimenti di sequestro per illeciti urbanistici su terreni gravati da usi civici che invece le amministrazioni competenti stanno inspiegabilmente ritardando. Questa Agraria che, con le sue attività, dopo anni di immobilismo, ha voluto operare per fornire servizi e per rendere ai soci ciò che fino ad oggi non è stato mai dato; questo Ente che sta rivoluzionando il modo di essere e di agire per ricondurre alla normalità una gestione improvvisata, disastrata, confusa, raffazzonata, passata per mani che hanno anteposto gli interessi personali a quelli superiori della collettività.
Ne è prova l’inesistenza di un criterio di archiviazione che costringe a ricerche infinite di atti, spesso con il solo aiuto della memoria; il lavoro immane di ricostruzione delle posizioni debitorie, spesso scomparse dai ruoli e che riaffiorano solo perché qualcuno dei debitori si riaffaccia per cercare soluzioni di vendita.
Ne è prova la sfrenata autonomia degli operatori, insofferenti alle regole e alla normalizzazione dei rapporti lavorativi. Ci venissero ad illustrare i motivi di questi ritardi, i soloni del Comitato degli Usi Civici, siamo pronti ad ascoltarli ed a ricordare loro che l’Università Agraria ha imboccato la via della legalità e della trasparenza, purtroppo tutta in salita ma dalla quale non si può tornare indietro. Sappiamo che a loro questi argomenti danno fastidio ma non ce ne dispiace nemmeno più di tanto.
Dichiarazione di Daniele De Paolis, Presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia