Ci corre l’obbligo di rammentare maggiore attenzione al suggeritore di Pasquale Marino, che dall’interno, come già avvenuto in passato anche in altre direzioni, gli sottopone atti e documenti; queste manine, pur sapendo di commettere un illecito che è in corso di accertamento, devono prestare migliore attenzione al loro sporco, si veramente sporco, lavoro.

Perché continuano a far inanellare brutte figure al loro mandante, come quando fanno dire alla stampa, per bocca di Marino, che questa Università ha risposto alla nota della Regione Lazio sulle certificazioni degli Usi Civici già il giorno 19 o precedentemente mentre la lettera che abbiamo rivolto alla Regione è stata protocollata ed inviata il successivo giorno 20. La cosa non è di secondaria importanza ma racconta una storia torbida, fatta di infedeltà e lavori sottobanco, il modo più schifoso per tentare di minare l’opera di una importante Istituzione locale che si sta traghettando fuori dalla secca nella quale era stata condotta negli anni e il cui controllo fa gola alla politica locale che tenta di appropriarsene con il solo metodo confacente, maldicenze e veleni.

Posto anche che la Regione Lazio, un ufficio della Regione, non ha il potere né la potestà di diffidare un Ente di diritto privato che ha propria autonomia e proprie prerogative ci preme anche sottolineare, e lo facciamo speriamo per l’ultima volta, che questa Università Agraria non ha mai obbligato nessuno a richiedere le nostre attestazioni e che i cittadini e gli Enti che si rivolgono a noi lo fanno in via autonoma o indirizzati da altri soggetti estranei all’Università Agraria. Inoltre ribadiamo ancora, ove ve ne fosse bisogno, che i costi richiesti per il rilascio delle attestazioni devono intendersi quale parziale rimborso delle maggiori spese già sostenute per le ricerche, le documentazioni ed i rilievi sul patrimonio indisponibile situato nel territorio comunale.

Dichiarazione di Daniele De Paolis, presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia